Abstract
Riassunto
Fin dalla seconda metà del ’700 si diffuse la moda di creare modelli di frutti, tra cui quelli di agrumi. Inizialmente questi modelli servivano per poter studiare i frutti durante le lezioni nei diversi istituti agrari, oppure per catalogare le varie cultivar di un frutto coltivato in una regione, ma anche per esposizioni museali. Nella prima metà dell’800 invece la loro valenza fu quella di avere a portata di mano una rappresentazione fisica delle diverse cultivar di agrumi o altri frutti così da poterle meglio distinguere tra loro, queste collezioni di modelli, ricalcando il nome delle opere coeve che descrivevano e rappresentavano le diverse cultivar di frutti coltivate in un determinato stato, vennero chiamate anch’esse Pomone. Il materiale usato per realizzarli era per lo più cera o gesso, oppure una combinazione dei due. Teatro di queste produzioni fu dapprima la Toscana, seguirono poi la Lombardia, e infine il Piemonte, per citare i casi più noti. Grazie ai preziosi modelli di agrumi ancora superstiti conservati in Lombardia e in Toscana, è possibile stabilire quali cultivar di agrumi fossero coltivate tra il XVIII e il XX secolo in quelle regioni, e auspicabilmente ritrovare alcune di tali cultivar nei giardini storici che ancora conservano vecchie piante di agrumi.

Abstract
Since the second half of the 18th century, the trend of creating models of fruits, including Citrus fruits, spread in Italy. At the beginning these models were used to study fruits in the absence of real specimens in agricultural institutes or to catalog the different cultivars of the fruits cultivated in a region, as well as for museum exhibitions. In the first half of the 19th century, however, their significance shifted to providing a physical representation of different Citrus or other fruit cultivars so that they can be better distinguished from each other, leading to collections named Pomone echoing contemporary works that described and represented various cultivated fruit cultivars. The materials used were mostly wax or plaster, or a combination of both. These productions initially took place in Tuscany, later spreading to Lombardy and finally to Piedmont, to cite the most known cases. Thanks to the valuable surviving Citrus models mainly found in Lombardy and Tuscany, it is possible to determine which Citrus cultivars were cultivated between the 18th and 20th centuries in those regions and, hopefully to rediscover some of these cultivars in the historic gardens that still preserve old Citrus plants.
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