Ideata e promossa da Ildebrando Imberciadori nel 1961, e diretta da Giovanni Cherubini dal 1994 (già vice direttore dal 1984) al 2017, la Rivista di storia dell’agricoltura (RSA) mantiene l’impostazione originaria e i suoi tratti distintivi, pur adeguando le modalità di consultazione (on line) e ricerca (autore, soggetto, full text). RSA è una rivista a periodicità semestrale, promuove la visibilità della ricerca (open access) pubblicando anche fascicoli in anteprima secondo un flusso editoriale dinamico. RSA costituisce l’unico periodico italiano espressamente dedicato alla storia dell’agricoltura secondo le seguenti linee editoriali:
La Rivista promuove una concezione ampia della storia dell’agricoltura, che copre tutte le attività agro-silvo-pastorali, e comprende la storia dell’ambiente, del lavoro contadino, dell’alimentazione, del paesaggio, della letteratura agraria, delle scienze e tecnologie agrarie, forestali e zootecniche.
L’arco cronologico è vasto (dalla preistoria ai giorni nostri) mentre quello geografico è focalizzato principalmente sull’Europa (dall’Atlantico agli Urali) e sul bacino del Mediterraneo, ma comprende anche comparazioni tra civiltà agrarie di altri continenti.
Obiettivo della Rivista, oltre ai contributi specialistici, è anche quello di offrire uno spazio concreto di collaborazione tra diverse aree disciplinari: storia, geografia, archeologia, scienze e tecnologie, scienze naturali ecc.
La Rivista ospita contributi scientifici resi disponibili gratuitamente alla comunità scientifica a seguito di un processo di peer review (coordinato dal Comitato Scientifico) e in modalità ad accesso aperto (open access). Ai saggi scientifici si affiancano rassegne e discussioni, edizione e presentazione di fonti documentarie, che rispecchiano gli interessi e gli ambiti di studio promossi dalla Rivista.